“Perché se egli è vissuto come un pazzo. Almeno egli è morto come un saggio.”
“L’uomo dice che il tempo passa. Il tempo dice che l’uomo passa.”
“Che cos’è che ci fa così spavento della morte? Quello che ci fa paura, che ci congela davanti a quel momento è l’idea che scomparirà in quell’attimo tutto quello a cui noi siamo tanto attaccati. Prima di tutto il corpo. Del corpo ne abbiamo fatto un’ossessione.”
“Sulla scala dell’universo il mio malanno non incideva granché; qualunque fosse stato il «poi» della mia storia, il sole sarebbe sorto e tramontato ancora e i pesci avrebbero continuato a nuotare sul fondo della coscienza cosmica.”
“Chi riflette più sulla morte? Quella per noi occidentali è diventata un tabù. Viviamo in società fatte di ottimismo pubblicitario in cui la morte non ha posto. È stata rimossa, tolta di mezzo. Ogni indovino che vedevo, invece, me la rimetteva davanti.”
“Quand’ero ragazzo era un fatto corale. Moriva un vicino di casa e tutti assistevano, aiutavano. La morte veniva mostrata. Si apriva la casa, il morto veniva esposto e ciascuno faceva così la sua conoscenza con la morte. Oggi è il contrario: la morte è un imbarazzo, viene nascosta. Nessuno sa più gestirla. Nessuno sa più cosa fare con un morto. L’esperienza della morte si fa sempre più rara e uno puὸ arrivare alla propria senza mai aver visto quella di un altro.”