“Non esiste nessun termine per qualificare positivamente colui che non si sottomette alle chimere se non questa costruzione linguistica che inasprisce l'amputazione: a-teo, dunque, ma anche mis-credente, a-gnostico, non-credente, ir-religioso, in-credulo, a-religioso, empio e tutti i termini che da essi derivano: irreligione, miscredenza, empietà ecc. Niente per indicare l'aspetto solare, affermativo, positivo, libero, forte, dell'individuo che si colloca oltre il pensiero magico e le favole.”