Nessuna religione ha mai potuto fare a meno di promettere “ricompense”, sia che queste si riferissero all’aldilà che all’aldiquà (lunga vita etc.); l’uomo infatti è avido, e gratis non fa niente.
“Loro [coloro che soffrono] fanno l’esperienza del limite, proprio del limite tra la vita e la morte. E anche per noi: questa esperienza deve portarci a promuovere la libertà religiosa per tutti, per tutti! Ogni uomo e ogni donna devono essereliberi nella propria confessionereligiosa, qualsiasi essa sia. Perché? Perché quell’uomo e quella donna sono figli di Dio.”
“E’ un dovere di tutti difendere la libertà religiosa e promuoverla per tutti. Nella tutela condivisa di tale bene morale si trova una garanzia di crescita e di sviluppo dell’intera comunità.”
“Il dialogo è possibile soltanto a partire dalla propria identità. Io non posso fare finta di avere un’altra identità per dialogare. [...] Io sono con questa identità, ma dialogo, perché sono persona, perché sono uomo, sono donna e l’uomo e la donna hanno questa possibilità di dialogare senza negoziare la propria identità. Il mondo soffoca senza dialogo: per questo anche voi date il vostro contributo per promuovere l’amicizia tra le religioni.”
“La libertà religiosa non è solo quella di un pensiero o di un culto privato. E’ libertà di viveresecondo i principi etici conseguenti alla verità trovata, sia privatamente che pubblicamente.”
Le religioni sono chiamate a farsi veicolo di pace e mai di odio, perché in nome di Dio bisogna portare sempre e solo l’amore. Religione e sport possono collaborare e offrire a tutta la società dei segni eloquenti di quella nuova era in cui i popoli "non alzeranno più la spada l’uno contro l’altro".