Quando il grido è tradotto in una forma radicale di domanda, quando il grido diventa domanda d’amore, domanda non di qualcosa, non di oggetto, ma di segno del desiderio dell’Altro, domanda della presenza presente dell’Altro, il soccorso dell’Altro estrae la vita dal suo “abbandono assoluto”, dall’inermità che accompagna la sua venuta al mondo.
“Ci sono anni che pongono domande e anni che rispondono.”
“- Erminia: Mangiate a bocca chiusa e parlate a voce bassa, mi raccomando.- Diego: Signora maestra posso fare una domanda?- Erminia: Sì.- Diego: Se mangiamo a bocca chiusa, il cibo da dove passa?”
“Hai mai la sensazione che quando ci avviciniamo alle risposte qualcuno cambia le domande?”
“Non un avvertimento, non una domanda. Una pallottola!”
“Sarà sempre così? Così travolgente, così totale, così distruttivo.”