“Lo stesso processo – tecnologico e strutturale – che ha prodotto l’unificazione orizzontale dello spaziosociale, azzerando le distanze e i tempi necessari a colmarle, ne ha nel contempo prodotto la spaccatura verticale allontanando socialmente gli estremi, separando irrimediabilmente il vertice dalle rispettive basi. Creando élite decidenti irresponsabili, perché collocate ormai su un pianeta diverso da quello abitato dai destinatari di quelle decisioni.”
Rivoluzione? Rivoluzione? Per favore, non parlarmi tu di rivoluzione. Io so benissimo cosa sono e come cominciano: c'è qualcuno che sa leggere i libri che va da quelli che non sanno leggere i libri, che poi sono i poveracci, e gli dice: "Oh, oh, è venuto il momento di cambiare tutto" [...] Io so quello che dico, ci son cresciuto in mezzo, alle rivoluzioni. Quelli che leggono i libri vanno da quelli che non leggono i libri, i poveracci, e gli dicono: "Qui ci vuole un cambiamento!" e la povera gente fa il cambiamento. E poi i più furbi di quelli che leggono i libri si siedono intorno a un tavolo, e parlano, parlano, e mangiano. Parlano e mangiano! E intanto che fine ha fatto la povera gente? Tutti morti! Ecco la tua rivoluzione! Per favore, non parlarmi più di rivoluzione... E porca troia, lo sai che succede dopo? Niente... tutto torna come prima!
“L'ironia tra le classi più basse è il primo segno di un risveglio della coscienzasociale. Rimane da vedere se crescerà in una cattura armata dei mezzi di produzione, distribuzione e scambio o si espanderà nella direzione del giornalismo liberale.”
“I popoli sotto dittatura anelano alla libertà; se manca tale anelito, cessa il senso della personalità, il desiderio del progresso, il valore dell'iniziativa.”
“Quando le ricchezze si esauriscono, il popolo è immancabilmente oppresso da pesanti tassazioni.”
“Sforzarsi di operar sul volgo con fine sentimento è come tentare di tagliar sassi con un rasoio.”