“- Filumena: Mimì, lo sai quando si piange? Quando si conosce il bene e non si può avere. - Domenico: E io bene non ne conosco: la soddisfazione di piangere non l'ho mai potuta avere.”
“Nulla va mai perso, del bene che fate. È il male che si perde in continuazione. Chi vive per creare, tesse miliardi di ragnatele come quella che hai visto. Chi vive per distruggere, riesce solo a sbavarsi addosso, senza ricavarne nemmeno un filo.”
“Prima l’amore fulgido, quello che fa bene. Poi quello oscuro, quello che fa male.”
“Simboli sono tutti i nomi del bene e del male: essi non spiegano, accennano soltanto. Stolto chi vuol da loro attingere sapere.”
“Bisogna sempre ricambiare, sia il bene sia il male: ma perché proprio alla persona che ci ha fatto del bene o del male?”
“Se nel bene fosse insito anche un sintomo di regresso, o anche un pericolo, una seduzione, un veleno, un narcoticum, grazie al quale il presente vivesse a spese del futuro?”