“Noi proveniamo dalla società, ma è allontanandocene che prendono forma la nostra distinzione e una non ignobile virtù.”
“La celebrazione dell’Io, della sua autonomia, del suo potere deliberativo e della sua autoconsistenza, è una cifra sintomatica del nostro tempo. Il fantasma ipermoderno della libertà come dispiegamento dell’Io è la manifestazione fondamentale di questa follia. Di quale libertà si tratta? Di una libertà sganciata dalla responsabilità. Questo comporta la cancellazione della propria provenienza, delle proprie radici, del debitosimbolico nei confronti dell’Altro. Il fantasma della libertà rifiuta, insieme all’esperienza dellimite, la discendenza, l’esperienza stessa della filiazione, rifiuta il nostro esserefigli. L’affermazione dell’Io avviene contro l’esistenza dell’Altro, contro la trascendenza dellinguaggio che impone all’umano la necessità di subordinarsi alla Legge della parola.”
“È la vita che si consacra all’estetica del corpo magro sostenuta da un’ipertrofia della volontà che afferma se stessa, che si afferma come autodeterminata, che si fa da sé, che rifiuta l’Altro. Nulla più della diffusione epidemica dell’anoressia mostra la cifra autistica del nostro tempo!”
“A portare in molti la stessa croceci vuol poco,il difficile viene dopofuori dal gregge quandosi è uomo.”
“In Italia è che mancano strategie innovative e infrastrutture all’avanguardia, in un Paese in cui ognuno pensa solo al suo e non al bene della nazione.”
“Ciò che l'uomo perde col contratto sociale è la sua libertà naturale; il dirittoillimitato su tutto ciò di cui tenta e riesce a impadronirsi; ciò che guadagna è la libertà civile e la proprietà di tutto ciò che possiede.”