“Solo la gioventù sciocca va avanti senza indecisioni, senza mai mettere in dubbio le proprie incrollabili certezze.”
“Ad Alessandria, lo ieratra Focione auscultava il cuore dell’anzianissimo abba Filosforo.- Abba – gli disse il medico – hai consultato qualcuno prima di venire da me?- Sì, il farmacopola Istorione.- E che idiozia di consiglio ti ha dato quell’asino?- Di venire da te.”
“- Perché mai, abba, nessuno disprezza il principe Arfamal, che pure è un idiota?- Perché un idiotapovero è un idiota, un idiotaricco è un ricco.”
“A un giovanemonaco che lo angustiava per sapere il segreto della sua vita tutta basata sul silenzio, abba Barsanufio spiegò:- Mi son sempre pentito di aver parlato; mai di aver taciuto.Ma siccome il giovane non era ancora soddisfatto, aggiunse:- E poi ricorda: uno sciocco che non dice parola non si distingue da un saggio che tace.”
Due saggimonaci discutevano. “Disse il primo: non è possibile, contemporaneamente, essere ed essere stato”.Rispose il secondo: “Perché no? Uno può essere stato uno stolto e continuare ad esserlo”.
Scrisse abba Agilulfo: “C’è un ugual numero di stolti a Roma e a Bisanzio. Ma gli stolti romani sono stolti e basta, quelli bizantini sono stolti che ragionano”.