“A un tratto tutti e due sentirono che, pur essendo amici, pur avendo pranzato insieme e bevuto il vino, cosa che ancor più avrebbe dovuto avvicinarli, tuttavia ognuno di loro pensava solo alle proprie cose, e a ciascuno non importava nulla dell’altro. Oblonskij conosceva già questo estremo distacco che avviene, in luogo della fusione, dopo un pranzo, e sapeva bene cosa si dovesse fare in casi simili. – Il conto! – gridò,”
“Essere esenti dalle passioni che tormentano gli altri, è la sola solitudine gradevole.”
“Sei più forte se sei forte da solo.”
“Il tennis è uno sport così maledettamente solitario. Soltanto i pugili possono capire la solitudine dei tennisti – anche se i pugili hanno i loro secondi e i manager. Perfino il suo avversario fornisce al pugile una sorta di compagnia, qualcuno a cui può avvinghiarsi e contro cui grugnire. Nel tennis sei faccia a faccia con il nemico, scambi colpi con lui, ma non lo tocchi mai, né parli a lui o a qualcun altro. Il regolamento vieta perfino che un tennista parli col proprio allenatore mentre è in campo.”
“Il tennis è uno sportsolitario. Non c’è un posto dove nascondersi quando le cose vanno male. Niente panchina, niente bordo campo, nessun angolo neutrale. Ci sei solo tu, nudo.”
“A volte voglio davvero stare solo, ma è una condizione in cui non sono mai perché io so che ho milioni su milioni di piccoli organismi monocellulari che vivono sotto la mia pelle.”