“I romanzi finiscono col matrimonio dell'eroe con l'eroina. Bisognerebbe invece cominciare da questo, e finire che si sono separati, cioè liberati l'uno dell'altro.”
“Il problema principale e piú comune all’inizio dei matrimoni ragionevolmente convenzionali è che, nonostante la loro inconsistenza e la facilità con cui i contraenti possono sciogliere il vincolo, per tradizione è inevitabile sperimentare una sgradevole sensazione di punto d’arrivo.”
“Il matrimonio è un’istituzione narrativa.”
“Il prete creò il più assurdo dei carceri, il matrimonio indissolubile.”
“Il matrimonio è il comune purgatorio di tutti i temperamenti rigogliosi e potenti. Purgatorio di peccati inesistenti, logorìo di gioventù, tutto in omaggio a un'assurda mentalità negatrice, deprimente, sopraffattrice che non ammette il trionfale sviluppo della gioia fisiologica e della libertà rischiosa e temeraria.”
“Per evitare che la legge dell'amoreeterno sia violata, il prete imprigionò il cuore e i sensi della donna, costringendola a fingere l'amore, a prostituirsi ogni sera a un uomo odiato, sviluppando nella sua sensibilità e intorno a sé e ciò che è più grave — nei suoi figli — la necessità schifosa di un'ipocrisia continua.”