“La vera questione riguarda la vita, la sua utilità. E non ho risposte.”
Qualsiasi cosa sia accaduta è positiva se ci ha insegnato qualcosa, ed è negativa solo se non abbiamo imparato: "Chi sono? Dove sto andando? Da dove vengo?"
“Alcune delle migliori canzoni che conosco sono quelle che non ho scritto ancora, e non ha neppure importanza se non le scriverò mai perché sono un niente se paragonate al grande quadro.”
“Amo questo mondo fisico. Amo questa vita insieme a te. E il vento e la campagna. Il cortile. La ghiaia sul vialetto. L'erba. Le notti fresche. Stare a letto al buio a parlare con te.”
“La vita è un dono e ogni compleanno è un nuovo inizio: fa sì che ogni giorno si rivesta di speranza, perché le ombre del passato non offuschino la luce del futuro.”
“La legge è sempre – anche nel caso più ideale – solo uno dei modi imperfetti e più o meno esteriori per tutelare ciò che è meglio nella vitarispetto a ciò che è peggio; però non crea mai il meglio da sola. Il suo compito è di carattere servile, non ha in sé il suo significato, dal suo rispetto non viene automaticamente garantita una vita migliore, la quale è opera dell’uomo e non delle leggi o delle istituzioni. Si può immaginare una società che abbia buone leggi, in cui le leggi siano pienamente rispettate e in cui non si riesca a vivere. Invece, si può immaginare una vita decente anche con leggi difettose e applicate in modo imperfetto. Quello che conta è sempre la vita e se le leggi sono al suo servizio o se invece la reprimono; non conta quindi solo se sono o non sono applicate (del resto una loro rigida applicazione potrebbe rivelarsi una calamità ancora più grave). La chiave di una vitaumana, dignitosa, ricca e felice non sta nella Costituzione o nel codice penale: essi si limitano a definire che cosa si può e che cosa non si può fare, quindi rendono facile oppure difficile la vita, la limitano oppure no, la puniscono, la tollerano o la difendono; ma non la colmano mai né di contenuto né di significato. Quindi la lotta per la cosiddetta «legalità» deve sempre vedere questa «legalità» nel contesto della vita: se non si tengono gli occhi continuamente aperti sulle dimensioni reali della sua bellezza e della sua miseria e se non si ha con essa un rapportomorale, questa lotta, prima o poi, si arenerà nelle secche di qualche filosofia scolastica fine a se stessa. L’uomo finirebbe per assomigliare automaticamente all’osservatore che giudica la nostra situazione solamente in base agli incartamenti giudiziari e alla verifica del rispetto di tutte le norme prescritte.”