“La secca legge dell'arte è questa: 'Ne quid nimis', niente più del necessario. Tutto ciò che è superfluo, tutto quello che possiamo sopprimere senza che la sostanza ne risenta, è contrario all'esistenza della bellezza.”
“Il soverchio de lo studio procura orrore, confusione, malinconia, còlera e sazietà.”
“Ogni virtù consiste nella disposizione migliore e la disposizione migliore è verso ciò che è migliore, e ciò che è migliore è la medietà fra eccesso e difetto.”
“Io dico che bisogna esser veggente, farsi veggente. Il Poeta si fa veggente mediante una lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi. Tutte le forme d'amore, di sofferenza, di pazzia; egli cerca se stesso, esaurisce in sé tutti i veleni, per non conservarne che la quintessenza. Ineffabile tortura nella quale ha bisogno di tutta la fede, di tutta la forza sovrumana, nella quale diventa il grande infermo, il grande criminale, il grande maledetto, - e il sommo Sapiente!”
“Come ogni genere di organizzazione che si avvia, siamo stati sopraffatti dalla nostra stessa crescita. Ciò significa che stiamo ottenendo un'enorme quantità di informazioni da informatori di un calibro molto elevato, ma non ci sono abbastanza persone per elaborare e verificare la veridicità di queste informazioni.”
“Non so cosa significhi amare la gente a metà, non è nella mia natura. I miei affetti sono sempre eccessivi.”