“Immaginava una vita non piú tiranneggiata dagli oggetti, una vita in cui lei e Martin sarebbero stati liberi di andarsene in ogni momento, e avrebbero cosí potuto dimostrare, restando, che la scelta veniva fatta liberamente.”
“Che senso avrebbe l'inferno se i dannati non fossero in grado di sognare il paradiso?”
“Adoravo dormire con la finestra aperta. Le notti di pioggia erano il massimo: la aprivo e appoggiavo la testa sul cuscino e chiudevo gli occhi e sentivo il vento sul viso e ascoltavo gli alberi ondeggiare e scricchiolare. Di tanto in tanto il vento, se ero fortunato, mi portava sul viso una goccia di pioggia, e io immaginavo di stare sulla mia nave in mezzo all’oceano, la nave cullata dall’onda morta. Non immaginavo di essere un pirata, o di andare da qualche parte. Ero soltanto sulla mia nave.”
“A poco a poco la idealizzò, attribuendole virtù improbabili, sentimenti immaginari, e dopo due settimane pensava solo a lei.”
Dicesi "sega mentale" il pensare a cose che non hanno attinenza con la realtà... A te sembrerà da questa definizione che allora le seghe mentali tu non te le fai mai. Questo tuo pensiero è un esempio tipico di sega mentale. La realtà è il nostro corpo e l'ambiente fisico che ci circonda... Se tu avessi il coraggio di accettare questa verità, il tuo compito di smettere di farti le seghe mentali e cominciare a goderti la vita sarebbe già per metà assolto.
“Ognuno si sforza sempre di indovinare cosa fanno gli altri e si tormenta sempre a immaginare la verità e si muove come un cieco nel suo mondo oscuro tastando a caso le pareti e gli oggetti.”