“- Hai ucciso l'uomo che ti ha ucciso?- Io non sono morto!”
“Voi morirete, ma non potrete mai comunicare a nessuno la sostanza più intima della vostra idea.”
“Ti guarderò morire!”
“D'altronde, sono sempre gli altri che muoiono.”
“Bisognerebbe avvertire tutti di tali eventi. Comunicare loro che l’immortalità è mortale, che può morire, che è successo, che continua a succedere, che essa non si palesa mai in quanto tale, che è la duplicità assoluta. Che non esiste nel particolare, ma soltanto in linea di principio. Che certe persone possono celarne la presenza, a condizione che lo ignorino, e che certe altre possono svelarne la presenza nelle prime, alla stessa condizione, ignorando di poterlo fare. Che la vita è immortale mentre è vissuta, mentre è in vita. Che l’immortalità non è una questione di tempo, non è una questione di immortalità, è qualcosa di ignoto. Che è falsodire che non ha principio né fine, come è falsodire che comincia e finisce con la vita dello spirito, poiché partecipa dello spirito e del trascorrere sulle orme del vento. Guardate le sabbiemorte dei deserti, i corpimorti dei bambini: l’immortalità non passa di lì, si ferma e li evita.”
“Non ho più nulla al mondo salvo quel cadavere in una fossa. Luce rossa, vespertina. Mondo che finisce. Non muoio contro nessuno. Semplicità di questa morte. Sarà aver vissuto.”