“Forse non c'è davvero un posto chiamato inferno. Magari l'inferno è solo il dover sentire i nostri nonnirespirare con il naso mentre mangiano i sandwich.”
“Perché tifo per il Milan? Da bambino una volta, per caso, ho aperto il portafogli di mio nonno e dentro c’era una foto di Rivera e una di Padre Pio, e io gli ho chiesto: 'Nonno, ma questi chi sono?'. E lui mi ha risposto: 'Questo è un uomo che faceva miracoli, l’altro è un famoso frate pugliese'.”
“Tutto quello che ho, l’ho ereditato. Ha fatto tutto mio nonno. Devo tutto al diritto di proprietà e al diritto di successione, io vi ho aggiunto il dovere della responsabilità.”
“Non sono un grande pedagogo. Sono più incline a lasciare fare alle persone quello che vogliono. I miei nipoti li prendo, gli parlo, rido con loro e andiamo nei musei e al cinema insieme. So come si fa. Ma non sono un bravo educatore.”
“Mio padre aveva grandiqualità, era assai delicato. Ma io mi considero nipote di mio nonno; sono stato al suo fianco dai quattordici e vent'anni, durante il mio periodo di formazione. Le responsabilità sono passate direttamente da lui a me.”
“Non chiamatemi senatore. Ogni volta che sento questa parola penso a mio nonno, che per me e la famiglia è tutto. Il senatore è lui. Il mio nome d’arte è avvocato Agnelli, ed è giusto così.”