“La moderna Cappuccetto Rosso, allevata a suon di pubblicità, non ha nulla in contrario a lasciarsi mangiare dal lupo.”
“Qualsiasi cosa diciate ad un cliente (buona o cattiva) provoca un passaparola che fa pubblicità. Cos'è che si dice di voi in giro?”
“Oggi l’idea-guida, imposta dall’industria del superfluo che materialmente paga e possiede i media, è quella di distinguersi, di non essere come gli altri: un’idea-guida a cui corrisponde una complementare paura-guida sulla quale la pubblicità costruisce i suoi imperi, la paura del declassamento, di diventare appunto normali come tutti gli altri.”
“E' passato il tempo degli slogan, degli spot orecchiabili per la radio e dell’ottimizzazione della distribuzione per tagliare i costi.”
“La vostra pubblicità (e i vostri prodotti) non devono essere diretti alle masse. La vostra pubblicità (e i vostri prodotti) devono essere diretti ai clienti che scegliereste se poteste scegliere quali clienti servire.”
“Siamo programmati per prestare automaticamente attenzione agli «stimoli che superano il livello normale», vuoi per ragioni di sicurezza, di nutrimento o di sesso, un po’ come un gatto che non può trattenersi dal dare la caccia a un finto topo che tiriamo con una corda. Nel mondoodierno, le pubblicità che fanno leva su queste inclinazioni innate catturano dal basso la nostra attenzione inconscia: basta legare il sesso o il prestigio a un certo prodotto per attivare questi stessi circuiti e spingerci a comprarlo, e ciò avviene per motivi di cui non siamo neppure consapevoli.”