“Il consumo di massa oggi è un'attività solitaria. Ogni consumatore è un lavoratore domestico non retribuito che contribuisce alla produzioneumana di massa.”
“Le identità si definiscono proprio in funzione delle differenze: senza scambio, senza confronto, sarebbero asfittiche, buone soltanto per un museo etnografico. La società dei consumi per motivi strutturali tende invece a spianare queste differenze.”
“L’odierna maggiore diffusione della ricchezza – se non in senso assoluto, almeno in senso relativo al costo del cibo – combinata con l’ignoranza sensoriale che si diffonde, ha del resto portato allo stesso criterio antieconomico, inversamente proporzionale e piú inconsapevole rispetto all’ostentazione elitaria, ma altrettanto poco conveniente: piú un prodotto è a buon prezzo, piú lo mangio, non importa se mi privo del piacere e se fa danni a me, all’ecosistema e ai lavoratori che lo producono.”
“Chi fa parte della società dei consumatori è a sua volta un prodotto di consumo e ciò succede anche con il cibo che fa parte di questo sistema.”
“Se capissimo che non ci sono vere ragioni che giustificano il consumismo e che si tratta solo di un'impostazione mentale o di una dipendenza, non diventeremmo degli arrampicatori sociali a scapito degli altri.”
“- Siamo... siamo consumatori...- Tyler: Esatto, siamo consumatori. Siamo i sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona. Omicidi, crimini, povertà, queste cose non mi spaventano... Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con 500 canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, poche calorie...”