“Il cibo oggi è prodotto soprattutto per esserevenduto, non per essere mangiato.”
“Le identità si definiscono proprio in funzione delle differenze: senza scambio, senza confronto, sarebbero asfittiche, buone soltanto per un museo etnografico. La società dei consumi per motivi strutturali tende invece a spianare queste differenze.”
“L’odierna maggiore diffusione della ricchezza – se non in senso assoluto, almeno in senso relativo al costo del cibo – combinata con l’ignoranza sensoriale che si diffonde, ha del resto portato allo stesso criterio antieconomico, inversamente proporzionale e piú inconsapevole rispetto all’ostentazione elitaria, ma altrettanto poco conveniente: piú un prodotto è a buon prezzo, piú lo mangio, non importa se mi privo del piacere e se fa danni a me, all’ecosistema e ai lavoratori che lo producono.”
“Il gusto, per tutti, è il diritto a trasformare in piacere il proprio sostentamento quotidiano.”
“L'agricoltura, che dovrebbe fondarsi su un'alleanza tra uomo e natura, è diventata invece una guerra.”
“Il piacere è un dirittoumano perché è fisiologico, non si può non provarepiacere mangiando. Prova piacere chiunque si nutra con gli alimenti che ha disposizione, escogitando i modi migliori per renderli gradevoli.”
“Chi fa parte della società dei consumatori è a sua volta un prodotto di consumo e ciò succede anche con il cibo che fa parte di questo sistema.”
“Le nostre società vivono in una sorta d’istantaneismo che impedisce loro di controllare l’avvenire.”