“Ho lavorato nel mondo della moda per 17 anni, compravo tessuti per Gianfranco Ferré e mi piaceva da morire.. c’era una classe allora.”
“Cosa vogliamo che i nostri figli facciano? Spazzare i pavimenti attorno a computergiapponesi?”
“Di rado le succedeva di dover rimediare a veri e propri disastri, anche se alcune colleghe raccontavano storie da far rizzare i capelli. Erano tutte piú vecchie di lei, e tutte convinte che Doree dovesse cercare di farsi strada. Le dicevano che doveva impratichirsi e puntare a un lavoro dietro una scrivania mentre era ancora giovane e di bell’aspetto. A lei però stava bene quel che faceva. Non le andava di dover conversare. Nessuna delle persone con cui lavorava era al corrente dell’accaduto. O, se lo erano, facevano finta di nulla. C’era stata la sua foto sul giornale: avevano messo quella con i tre bambini che le aveva scattato lui.”
“Faceva un’immensa fatica, sempre. Piazzava un mattoncino sopra l’altro e tirava sera. Non era neanche detto che ci riuscisse ogni giorno.”
“Giusto è bene, che chi professa una scienza od arte, la stimi e la lodi; ma non è si facilmente da perdonargli, se troppo la stima ed esalta, perché in fine questo è un lodare se stesso col pretesto di contar le glorie della sua professione.”
“- Mario: Pure a me mi piacerebbe fare il poeta.- Neruda: No, è più originale continuare a fare il postino. Almeno cammini molto e non ingrassi mai. Noi poeti siamo tutti obesi.”