“L’antifascismo è come i vini. Bisogna guardare all’annata.”
“Chi comandava era il Duce, ma ebbe la furbizia di non prendere a calci in culo il Re, lo lasciò al suo posto, come un burattino. E siccome il Re sapeva di esseredebole, vecchio e decrepito, lasciò che il Duce facesse i suoi porci comodi.”
In Italia a fare la dittatura non è tanto il dittatore, quanto la paura degli italiani e una certa smania di avere un padrone da servire. Lo diceva Mussolini: "Come si fa a non diventarepadroni di un paese di servitori?".
“A me la storia ha insegnato che, come diceva Metternich, contro le idee è inutile drizzare muri: le idee li saltano. Meglio lasciare che ci si rompano l’osso del collo. Per concludere, proporrei di vendere il 'Mein Kampf' all’ingresso degli stadi sulle cui scalinate i tifosi del calcio fanno sventolare le loro bandiere con la svastica. Purtroppo sono analfabeti: se non lo fossero, non sventolerebbero la svastica.”
“Mio nonno aveva un disegno, una strategia. Doveva ottenere il consenso. Non fu voltagabbana.”
“Per noi fascisti le frontiere, tutte le frontiere, sono sacre. Non si discutono: si difendono.”