“E' una delle sensazioni che ho sempre amato di più, e che così spesso mi ha dato l'illusione di essere libero e padrone della mia vita: quel grappolo di minuti dalla consistenza indefinibile, quando non è ancora buio e non è già più giorno, e tu entri in un posto che non hai mai sentito nominare, con la consapevolezza che domani sarai già lontano, e che per altri mesi, per altri anni, per altri grappoli di minuti della stessa intensità continuerai ad allontanarti, assecondando il dipanarti di una matassa il cui filo ti si srotola tra le mani senza farsi accorgere, e finisce dall'altra parte del mondo.”
“A che ci serve viaggiare, se non riusciamo ad evitare noi stessi?”
“Ogni cambiamento di luogo diventa una delizia.”
“Bisogna vivere con questa convinzione: non sono nato per un solo cantuccio, la mia patria è il mondo intero.”
“Cavalcare, viaggiare e cambiare luogo ricreano l'animo.”
“Ti stupisci come di un fatto inaudito, perché, pur avendo viaggiato a lungo e in tanti posti diversi, non ti sei scrollato di dosso la tua tristezza e il tuo malessere spirituale? Devi cambiare animo, non cielo.”