“Per diritto di nascita chiunque dovrà poter accedere in modo libero alla conoscenza. La Rete non è un nuovo messia tecnologico e neppure il giardino dell’Eden o una moderna Shangri-La. È un’opportunitàunica per creare un’intelligenza collettiva che possa affrontare i problemi globali che ci stanno distruggendo, ma anche gestire direttamente l’amministrazione delle realtà locali e nazionali. Ognuno vale uno, ma l’umanità interconnessa e responsabile ha un valore che tende all’infinito. La Rete crea comunità; di queste la più grande è il genere umano, che mai prima d’ora ha potuto relazionarsi, condividere, decidere del suo destino in tempo reale. Abbiamo la fortuna di poter partecipare a un cambiamento definitivo della nostra Storia di cui possiamo essere sia testimoni sia attori. La Rete ridefinisce il rapporto fra cittadino e Stato, il cittadino diventa Stato. La Rete non è neutra.”
“Girano voci sugli Internets...”
“Io ho conosciuto parecchia gente rovinata da Internet e non ancora una sola persona da una rete per farfalle.”
“Siamo sempre più connessi, più informati, più stimolati ma esistenzialmente sempre più soli.”
“La rivoluzione digitale è tale perché la tecnologia è divenuta un ambiente da abitare, una estensione della menteumana, un mondo che si intreccia con il mondoreale e che determina vere e proprie ristrutturazioni cognitive, emotive e sociali dell’esperienza, capace di rideterminare la costruzione dell’identità e delle relazioni, nonché il vissuto dell’esperire.”
“È necessario superare il fascinoperverso dei legami liquidi (cioè istantanei, emotivi, basati sui qui ed ora e privi di progettualità e di storia), delle amicizie alla Facebook e delle relazioni disimpegnate. Relazionarsi con qualcuno significa assumersi delle responsabilità, costruiretrame solidali, recuperare dimensioni progettuali, impegnarsi nella storia.”