“Nell’era di internet questi codici misteriosi alimentano vere e proprie leggende, come quella che collega un numero stampigliato sulle confezioni di latte pastorizzato alle presunte rigenerazioni subite dal prodotto dopo la scadenza e il ritiro dal mercato. Non c’è nulla di vero: il codice si riferisce solamente al lotto di produzione del cartone usato per la confezione del latte, ma ormai la catena di sant’Antonio si è messa in moto e molti continuano a diffonderla via email o su Facebook, corredata dell’immancabile fotografia. Ci credono senza uno straccio di prova, forse perché la storia stuzzica indirettamente la loro autostima. «Io non ci casco!», si dicono, e così la condividono con tutti i loro contatti, senza rendersi conto che contribuiscono a propagare una bufala!”
“Noi italiani ci distinguiamo con il nostro cibo. Ecco perché mi piace associare l’idea di casa a quella di una tavola imbandita con attorno familiari e amici: un ambiente in cui stare bene.”
“È pericolosofare il bagno prima che sia trascorse tre ore dall'aver mangiato dei funghi velenosi.”
“La società è composta di due grandi categorie di persone: chi ha più cibo che appetito, chi ha più appetito che cibo.”
“Ho tante colleghe che davanti a un piatto di pasta si intristiscono e cercano la distanza. Io dico che non bisogna precludersi nulla, perché il segreto sta in due parole: equilibrio e misura.”
“Adoro i primi e qui vince la metà del mio sangue beneventano. Sono cresciuta con la pasta fatta in casa, amo mangiarla talmente al dente che pare cruda. E poi le salse, un gran gusto!”