Abbiamo paura del definitivo. E per scegliere una vocazione, una vocazione qualsiasi, anche quelle vocazioni "di stato", il matrimonio, la vita consacrata, il sacerdozio, si deve scegliere con una prospettiva del definitivo.
“Noi non corriamo, verso la morte, fuggiamo la catastrofe della nascita, ci affanniamo, superstiti che cercano di dimenticarla. La paura della morte è solo la proiezione nel futuro di una paura che risale al nostro primo istante.”
“C'è solo una cosa peggiore della noia: la paura della noia.”
“La storia non è forse, in ultima istanza, il risultato della nostra paura della noia, di quella paura che ci farà sempre prediligere il piccante e la novità del disastro, e preferire qualsiasi disgrazia al ristagno?”
“Per paura di essere uno qualsiasi, ho finito col non essere niente.”
“La nostra condizione quotidiana... è quella di convivere con i fantasmi.”