Chi denuncia con fermezza le manovre ecclesiastiche per influire indebitamente su questionicivili − legislazione, istruzione, eccetera − viene solitamente accusato di anticlericalismo "anacronistico", come se invece la fede e l'obbedienza, che costituiscono il nucleo di ogni chiesa, costituissero il massimo dell'emancipazione (o semplicemente un altro elemento innocuo) della modernità.
“Lo Stato siamo noi, se nella Costituzione sapremo riconoscere un manifesto per il bene comune. Un manifesto già pronto: se vi stiamo ricorrendo cosí poco è perché ne stiamo dimenticando le origini, la forza e lo statuto supremo, al vertice dell’ordinamento.”
“In ogni aula, il crocifisso e l’altoparlante, simboli di due distinte autorità.”
“Ogni idea nuova, per propagarsi, si cristallizza in formule; per conservarsi si affida a un corpo di interpreti, prudentemente reclutato, talvolta anche appositamente stipendiato, e, a ogni buon conto, sottoposto a un'autorità superiore, incaricata di sciogliere i dubbi e di reprimere le deviazioni. Così ogni nuova idea finisce sempre col diventare una idea fissa, immobile, sorpassata. Quando questa idea diventa dottrina ufficiale dello Stato, allora non c'è più scampo.”
“Se vuoi che il governo intervenga negli affari domestici, sei un liberale. Se vuoi che il governo intervenga all’estero, sei un conservatore. Se vuoi che il governo intervenga ovunque, sei un moderato. Se non vuoi che che il governo intervenga dovunque, sei un estremista.”
“La misura del successo dello Stato è il fatto che l'anarchia mondiale spaventa le persone, mentre l'idea di uno stato mondiale non lo fa.”