“Nella società multietnica, con gli islamici si deve convivere. Ciò premesso, occorre fare dei distinguo; le invadenze, da parte loro, sono inaccettabili.”
“Ricorda ciò che dice il Corano: Sia benedetto Colui nelle cui mani è il Regno, ed Egli è sovra a tutte le cosepotente! Il quale creò la morte e la vita per provarvi. Il Corano dice il vero. Dietro ogni prova e dietro ogni dolore cui Dio ci sottopone, c’è una ragione.”
“Intorno all’islam è in atto un grande giocopolitico: quello dei media che cercano di creare nell’inconscio dello spettatore di massa un’associazione tra islam e terrorismo. Si tratta di uno stratagemma puramente politico: in realtà, i movimenti terroristici non costituiscono che una minima parte dell’islam. Per quanto spettacolari possano essere, non dobbiamo scordarci che il principale bersaglio dei cosiddetti fondamentalisti sono soprattutto i governi arabi. Sono loro, a essere veramente minacciati. Si tratta di un conflitto interno all’islam che, per sua natura è una religione estremamente mite, fatta di umiltà, di preghiera, di elemosine e di fatalismo. Ecco perché non è corretto parlare di uno scontro fra l’islam e il mondo occidentale.”
“L’Europa invecchia: se vorrà mantenere il proprio livello di sviluppoeconomico e il suo standard di vita sarà costretta a importare forzalavoro dai paesi del Terzo mondo. E qui interviene un processo che in parte è già iniziato, ossia l’islamizzazione dell’Europa. In alcuni stati, come la Francia e la Germania, l’islam è ormai la seconda religione. Il processo continuerà e si intensificherà: la cosa è inevitabile. Il Terzo mondo comincerà gradualmente a infiltrarsi nei paesi più ricchi, com’è ormai evidente negli Usa e nel Canada.”
L’islam, come l’ortodossia, non ha mai conosciuto né la Riforma né l’Illuminismo. Ogni volta che nell’islam compariva una corrente modernizzatrice, i suoi fautori venivano sconfessati ed emarginati dall’umma. Per un musulmano l’esclusione rappresenta il castigo più grave. Non per niente c’è un proverbio che dice: Non basta un musulmano a fare un musulmano... Si tratta di un sentimento derivante soprattutto da un’esperienza di vita in condizioni desertiche, dove il singolo individuo non contava niente. Un europeo non riuscirà mai a capirlo. Nella civiltà occidentale si pone l’accento sull’individualismo: è l’individuo libero quello più in grado di diventare pienamente creativo, indipendente, “se stesso”. Nella tradizione islamica è tutto il contrario: per un musulmano essere solo significa perire. L’uomo abbandonato a se stesso non può funzionare, non solo in sensoreligioso, ma anche biologico. Stare nell’umma significa stare dentro a ciò che crea l’uomo.
“Contrariamente ad altre religioni, l’islam si oppone efficacemente ai processi di secolarizzazione. Gli americani erano convinti che dare agli altri la Coca-Cola, la televisione e la macchina li rendesse automaticamente uguali agli americani. E invece non è così: gli abitanti dei paesi islamici accettano la tecnologia occidentale senza per questo assumere i valori occidentali. Basta guardarsi attorno per rendersene conto.”