“Non ho mai avuto la televisione in casa perché non mi interessava, per cui vado in tv come andrei in un posto qualsiasi: non voglio fare lo snob, è proprio che ho sempre vissuto in un mondo mio.”
“- Siamo... siamo consumatori...- Tyler: Esatto, siamo consumatori. Siamo i sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona. Omicidi, crimini, povertà, queste cose non mi spaventano... Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con 500 canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, poche calorie...”
“Lo strumento più potente di manipolazione mentale gestito dall'élite in tempo di democrazia rappresentativa è indubbiamente la televisione. È un vero e proprio mezzo d'ipnosi di massa.”
“Pensavo che girare un film su Moana Pozzi potesse aiutarmi nella mia crescita come donna. E così è stato. A parte le sue scelte estreme, nelle quali non tutti, me compresa, ci riconosciamo, Moana sapeva vivere per quello che era veramente, senza nascondersi. Ecco, in questo poteva essere uno specchio per gli altri e far scattare qualcosa di diverso in ognuno di noi. In Italia, soprattutto in televisione, offrono personaggi normali, è difficile trovare ruoli così conflittuali.”
Oggi quello che conta non è l’ascolto, è l’“audience”, cioè il numero degli ascoltatori: più sale l’ascolto, più scende la cultura.
“I servizi trasmessi in tv e gli articoli pubblicati sulla maggior parte dei giornali sono quasi tutti di stampo ideologico. I cittadini sanno poco o niente di quello che accade in altre zone del paese e a volte perfino nella loro regione.”