“Siamo di fronte ad un momento pieno di insidie per le istituzioni della Repubblica.”
“Abba Ierace acconsentiva, una volta all’anno, di recarsi a predicare ad Antiochia, dove una gran folla accorreva ad ascoltarlo. Un giorno, di ritorno dalla missione, un fratello gli chiese:- Non sei tentato di vanagloria nell’avere tanta gente intorno?Ierace rispose:- No, penso che se venissi crocifisso la folla sarebbe dieci volte tanto.”
Un giovane desidera entrare in un monastero. Il maestro dei novizi lo interroga:- “Conosci le lettere dell’alfabeto?”- “Certamente”.- “Qual è la prima?”- “A”.- “E quali le vengono dopo?”.- “Tutte le altre”.
Dopo l’editto di Costantino, il vescovo di Alessandria fu invitato a inaugurare il tribunale della città e i giudici gli fecero subito notare il grande crocifisso appeso sopra il banco della corte.- Avete dimenticato qualcosa – osservò il vescovo.- Che cosa?- Di mettere sotto la croce la scritta: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
“Un monaco si lamentava del cammello del monastero. Un anziano gli disse:- Anche se è pigro, lavora pur sempre otto giorni senza bere. Quanti uomini del mondo bevono, e poi stanno otto giorni senza lavorare…”
“Disse un anziano a un fratello, a proposito delle donne: Ricordo che una volta le donne arrossivano quando erano imbarazzate. Oggi sono imbarazzate se si accorgono di arrossire.”