“La nostalgia del futuro Oscar Niemeyer entrò nell’anno 2007 con cento anni di età e otto nuove opere in cantiere. L’architetto più attivo di tutti non si stancava di trasformare, un progetto dopo l’altro, il paesaggio del mondo. I suoi vecchiocchi non salivano verso l’alto del cielo che ci umilia, ma erano sempre nuovi per rimanere a contemplare, deliziati, la navigazione delle nuvole, che erano la sua fonte d’ispirazione per le successive creazioni. Là, fra le nuvole, lui scopriva cattedrali, giardini di fiori incredibili, mostri, cavalli al galoppo, uccelli dalle molte ali, mari che scoppiavano, spume che volavano e donne che ondeggiavano e nel vento si offrivano e nel vento se ne andavano. Ogni volta che i medici lo ricoveravano in ospedale, credendo che fosse arrivata la sua ora, Oscar ammazzava la noia componendo sambe, che cantava insieme agli infermieri. E così questo cacciatore di nuvole, questo inseguitore della bellezza sfuggente, si lasciò indietro il suo primo secolo di vita e continuò oltre le frontiere del tempo.”
“Io, che faccio l'architetto, la morale non la predico: la disegno e la costruisco.”
“Quello dell'architetto è un mestiere antico come cacciare, pescare, coltivare ed esplorare. Dopo la ricerca del cibo viene la ricerca della dimora. Ad un certo punto, l'uomo, insoddisfatto dei rifugi offerti dalla natura, è diventato architetto.”
“Per un architetto la libertà non è un grande regalo. Io ringrazio il cielo quando mi danno indicazioni precise: sono come i quadretti sul grande foglio bianco che è il progetto.”
“Il giardino è specchio della società e del rapporto con la natura; ed è insieme uno spazio mitico, dove con più fantasia e libertà è possibile la collaborazione tra artista e architetto.”
“Nessuno che non sia un grande scultore o pittore può esserearchitetto. Se non è uno scultore o un pittore, può essere solo un costruttore.”