“Negli ultimi cinquant'anni mi sono preoccupato sempre di più riguardo al Natale. Sembriamo tutti impegnati a fare a gara con gli altri a chi costruisce le cose più veloci, più economiche e più luccicanti che io e il Natale siamo nel caos totale.”
“La macchina bella, il titolo accademico, la tribuna d’onore e tutte le mille comodità inventate dal consumismo altro non sono che gradini, gradini di una scala di valori, che il potere ha creato per costringere l’uomo a produrre sempre di più.”
“Il desiderio di arricchirsi a ogni costo, la passione degli affari, l’avidità di guadagno, la ricerca del benessere e dei godimenti materiali sono in questa società le passioni più comuni. Si diffondono facilmente in tutte le classi, penetrano fino a quelle che erano state fino allora più estranee ad esse, e arriveranno ben presto a indebolire e degradare la nazione intera se niente le fermerà. Ora, il dispotismo, per la sua essenza medesima, le diffonde e le favorisce. Queste passioni debilitanti lo aiutano; distolgono e occupano l’immaginazione degli uomini lontano dalla cosa pubblica e li fanno tremare alla sola idea delle rivoluzioni.”
“L’uomo reificato ostenta la prova della sua intimità con la merce. Il feticismo della merce raggiunge dei momenti di eccitazione fervente.”
“Il consumatore reale diventa consumatore di illusioni. La merce è questa illusione effettivamente reale, e lo spettacolo la sua manifestazione generale.”
“Il consumoalienato diventa per le masse un dovere supplementare alla produzione alienata.”