“Non mi è mai piaciuta molto la vita pubblica, mi piace solo suonare, ma suonare è pubblico.”
Io canto sempre guardando le facce delle prime file, sempre. Non sono di quelli che cantano fissando un punto nel vuoto: ho bisogno di quel tipo di scambio. E quindi vedo come ognuno di loro canta le parole delle mie canzoni, con che tipo di partecipazione. Poi mi sembra di leggerne l’interpretazione. Facce che si aprono. Facce che lasciano venire su. È una specie di processo catartico a cui non resisto. Sempre più facilmente, poi, quando vedo la lacrima silente, è difficile per me trattenere l’emozione. E mi si rompe un po’ la voce, spesso e volentieri. Mi sa che è qualcosa di irreversibile: sono sempre peggio da questo punto di vista. Insomma, un “rockertuttodunpezzo” direbbe che sto diventando sempre di più una mezza sega.
“Sono fiero dei ruoli che ho interpretato, perché mi hanno permesso di connettermi con milioni di persone, cosa che non sono in grado di fare nella vita di tutti i giorni.”
“Non è possibileprevedere la reazione del pubblico.”
“Il dovere di un regista è dare importanza all'anima dello spettatore.”
“Il collaudo del pubblico, la severità del pubblico, e magari anche la sua grossolanità, nel nostro mestiere sono indispensabili, un esame da superare, in un certo senso, perché altrimenti l'industria cinematografica non riesce a sopravvivere.”