“Sotto qualunque aspetto noi facciamo di una persona un oggetto − sia mediante lo strumento diagnostico o analitico, sia percependolo impersonalmente in una cartella clinica −, non facciamo che ostacolare le nostre finalità terapeutiche.”
“Si era tagliata i capelli, li aveva decolorati e li portava corti e a ciocche ispide, e aveva anche perso parecchi chili. Si faceva chiamare con il suo secondonome, adesso: Fleur. Non solo: l’impiego che le avevano trovato era in una cittadina a una discreta distanza da dove viveva allora. Era la terza volta che faceva quel viaggio. Le prime due, lui si era rifiutato di incontrarla. Se l’avesse fatto di nuovo, avrebbe smesso di provarci.”
“Patrick era una brava persona. Con tante idee sbagliate, ma una brava persona.”
“Era in grado di capire cosa andava fatto, e come, e anche di trovare e gestire il personale, ma non aveva il minimo talento nel persuadere e incantare la gente. Prendere o lasciare, ecco quale sarebbe stato il suo stile.”
“Di rado le succedeva di dover rimediare a veri e propri disastri, anche se alcune colleghe raccontavano storie da far rizzare i capelli. Erano tutte piú vecchie di lei, e tutte convinte che Doree dovesse cercare di farsi strada. Le dicevano che doveva impratichirsi e puntare a un lavoro dietro una scrivania mentre era ancora giovane e di bell’aspetto. A lei però stava bene quel che faceva. Non le andava di dover conversare. Nessuna delle persone con cui lavorava era al corrente dell’accaduto. O, se lo erano, facevano finta di nulla. C’era stata la sua foto sul giornale: avevano messo quella con i tre bambini che le aveva scattato lui.”
“Era il genere di donna capace di sbandierare al mondo cosa contiene il cesto della biancheria sporca.”