In un paese un giorno passò a miglior vita un vecchio di 103 anni. Alla vigilia del funerale, dopo cena, si raccolsero quattro gatti per la tradizionalerecita del rosario e per la consueta chiacchierata d'occasione. "Poveretto, quante ne ha viste e quanto tribolare..." "Ma come ha fatto ad arrivare a questa età?," chiede una donna alla nuora. "Cara mia, per tutta la vita ha sempre ascoltato il medico: sempre acqua, mai un goccio di vino". A un tratto si sentì un tonfo giù per la scala di legno che portava al piano di sopra. "Madonna, che succede?" "Niente paura - disse la nuora - è ruzzolato il fratello gemello del morto, ubriaco fradicio come al solito".

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Bruno Anzolin

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“C'era una volta un maestro di lotta che conosceva 360 finte e mosse. Il maestro aveva particolarmente preso a benvolere uno dei suoi allievi al quale, nel corso del tempo, ne insegnò 359. Tuttavia, nonostante le insistenze del discepolo, rifiutò sempre di insegnargli la trecentosessantesima mossa. I mesi e gli anni passarono e il giovane divenne tanto bravo nell'arte della lotta da superare chiunque osasse sfidarlo. Un giorno si vantò pubblicamente di essere così bravo da poter battere, se non fosse stato per il rispetto dell'età e per la gratitudine che provava per quello che gli aveva insegnato, persino il suo maestro. Il Sultano, venuto a conoscenza della cosa, si indignò tanto che ordinò fosse organizzato un incontro al cospetto dell'intera corte. Al suono del gong il giovane, urlando, si buttò con foga contro il maestro... per trovarsi di fronte alla trecentosessantesima mossa, quella che non conosceva. Fu scagliato a terra dal vecchiomaestro e tutti applaudirono fragorosamente. Quando il Sultano chiese al maestro come era riuscito a battere un avversario così forte, il maestro confessò che aveva tenuto per sé una tecnica segreta, giusto per i casi di emergenza, facendo tesoro di quanto gli aveva detto, anni addietro, il suo maestro di tiro con l'arco, che aveva la brutta abitudine di insegnare tutto quello che sapeva: 'Non c'è nessuno di quelli a cui ho insegnato a tirare con l'arco - si lamentava il poverodiavolo - che non abbia, prima o poi, tentato di usarmi come bersaglio'.”

~ Cit. Ralph Siu



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