“Scrivere è scolpire: occorre soprattutto togliere, con un obiettivo in mente e un po' di ironia nelle dita.”
Scrivo da sempre, compresi i diari e le poesie adolescenziali anche del tipo più ingenuo, lacrimoso e convenzionale. Ho capito che sapevo scrivere, quando mi sono impegnato nella mia tesi di laurea in storia del Risorgimento, dove non c’era spazio per la mia animella ferita, ma solo per considerazioni oggettive, sociali ed “epiche”.
“Uno scrittore dovrebbe leggere finché non è pieno come una brocca piena che trabocca. E poi dovrebbe scrivere.”
“Scrivevo sceneggiature di commedie perché mi piaceva la sfida di riuscire a far ridere la gente. ”
“A parer mio quasi tutti sanno cos'è una storia, fino a che non si siedono a scriverne una.”
“Non scrivo come un uomo più di quanto scriva come una donna. I tentativi di ghettizzare ciò che gli americani chiamano 'gender' mi sembrano stupidi e destinati al fallimento.”