“L’italiano non crede a nulla. Non per cinismo, ma per puro senso pratico. Una concessione edilizia, una prenotazione ospedaliera, un posto all’asilo per i bambini. Chi segue le procedure non ha speranze. È un ingenuo, un ritardato mentale oppure uno straniero o un libero pensatore che non ha ancora capito. L’italiano è sempre all’erta, sempre in cerca della scorciatoia, del favore, della telefonata alla persona giusta. Non lo fa per delinquere o perché è un cattivo cittadino. Si adegua alla legge del più forte e del più furbo. Il codice civile, il codice penale, le leggi, i regolamenti comunali, il codice della strada, la Costituzione sono sovrastrutture inutili. Nessun italiano le tiene veramente in considerazione. Molti non ne conoscono neppure l’esistenza. Non sono letture interessanti. La legge non ammette ignoranza, ma l’Italia sì. Se proprio si mette male, bisogna fingerestupore o tirare in ballo le toghe rosse. Funziona sempre. Per orientarvi nella giungla italica leggete La Settimana. È meglio di un machete.”
“In Italia non ci si deve mai dimettere da nulla. Ne sono pronti, sempre, altri sette.”
“Strani questi italiani: sono così pignoli che in ogni problema cercano il pelo nell'uovo. E quando l'hanno trovato, gettano l'uovo e si mangiano il pelo.”
“Gl'Italiani hanno voluto far un'Italia nuova, e loro rimanere gl'Italianivecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico la loro rovina; [...] pensano a riformare l'Italia, e nessuno s'accorge che per riuscirci bisogna, prima, che si riformino loro.”
“Gli italiani non sono mai stati grandi come nel periodo che va dal 1270 al 1310.”
“- Mi sembra che voi italiani non sappiate far altro che ubriacarvi, rubare, correre dietro alle ragazze del posto e giocare a calcio.- Andiamo anche a nuotare in mare e cantiamo.”