Nella metà degli anni '70, un uomo stava attraversando l'Arizona quando si fermò ad una stazione di servizio nel mezzo di un violentotemporale. Erano tempi in cui non esisteva ancora il 'self-service' e l'uomo stette seduto all'asciutto nella sua vettura mentre un uomo, che fischiettava allegramente mentre lavorava, gli riempì il serbatoio sotto la pioggia torrenziale. Mentre stava per andare via, dopo aver pagato, l'uomo disse scusandosi: "Mi dispiace di averla fatta uscire con questo tempaccio". L'inserviente rispose, "Non può darmi il minimo fastidio. Quando combattevo in Vietnam, mi trovai coi miei compagni in una buca piena di fango sotto una pioggia battente ed il fuoco nemico dilagante, uno aveva profonde ferite da schegge di granate, e giurai a me stesso che, se mai fossi uscito vivo da un'esperienza simile, non mi sarei più lamentato di nulla. E così faccio".

profile picture



Altre citazioni simili


“Tarquinio il Superbo per impossessarsi di Gabi, una città che sorgeva tra Roma e Preneste, mandò il figlio Sesto presso i gabini. Questo ottenne tanto favore e simpatia che i gabini ritennero che fosse un condottiero mandato loro per grazia divina. E Sesto: Quando vide di essere abbastanza forte per potere prendere l’iniziativa, mandò uno dei suoi fidi a Roma per chiedere al padre che cosa dovesse fare, dal momento che gli dei avevano concesso di poter disporre tutto a Gabi. A questo ambasciatore il re non diede alcuna risposta, forse, penso, poiché non era certo della sua fedeltà; ma pensoso andò nel giardino della reggia, seguito dal messaggero del figlio; e passeggiando in silenzio si racconta che troncasse con un bastone le teste più alte dei papaveri. Il messo, stancatosi di chiedere e di aspettare inutilmente risposta, ritenendo la sua missione vana, ritornò a Gabi; riferì quel che aveva detto e quel che aveva visto, dicendo che il re, o per rabbia o per odio o per il suo caratteresuperbo, non aveva detto parola. Sesto quando capì che cosa volesse il padre e che cosa gli ordinasse con il suo silenzio enigmatico, eliminò i cittadini più in vista della città, alcuni accusandoli davanti al popolo, altri facendo leva sull’odiopopolare che si erano attirati. Molti furono uccisi in pubblico, altri contro cui non riusciva a trovare una plausibile accusa, furono uccisi segretamente. A qualcuno fu permesso di lasciare volontariamente la città, altri furono esiliati e gli averi degli assenti furono divisi come quelli degli uccisi.”

~ Cit. Tito Livio



Sfoglia il sito