“Pensavo a quanto le nostre vite erano state diverse in questi anni, e anche simili in fondo, due di due possibilipercorsi iniziati dallo stesso bivio.”
“Quanto piú cresce la «macchina organizzativa», tanto piú si rafforza la sua vocazione oligarchica. Quanto piú si estende la presenza del partito nella società, tanto piú si restringe la possibilità di partecipazione alla sua vita interna da parte dei suoi iscritti ed elettori, come per un male incurabile. Una sorta di morbo autoimmune, che si rivolge contro i codici genetici stessi dell’organismo.”
“Non invito nessuno a fare quel che faccio io. E perché dovrei? Ne resta di più per me![Parlando della sua dipendenza dalla droga].”
“Prima si condivide, poi si comunica.”
“Una generazione cresciuta con Internet sembra non curarsi dell’avversione degli economisti classici per la condivisione della creatività, delle competenze e delle esperienze, e perfino di beni e servizi in un ambito collettivo e indiviso, finalizzato alla promozione del bene comune. Gli economisti classici considererebbero un contesto economico di questo tipo contrario alla naturaumana e destinato al fallimento per la semplice ragione che gli uomini sono innanzitutto e soprattutto egoisti, competitivi e predatori, e quindi approfitterebbero della buona fede e dell’ingenuità dei propri simili per impossessarsi dei contributi altrui e fare da sé, ottenendo un rendimento superiore. Queste idee sembrano aver perso ogni forza: oggi centinaia di milioni di persone sono attivamente impegnate in reti sociali collaborative su Internet, alle quali offrono il proprio tempo e le proprie conoscenze, di solito in modo gratuito, per promuovere il benessere di tutti. Perché lo fanno? Per la pura gioia di condividere la propria vita con gli altri, nella convinzione che contribuire al benessere dell’insieme non diminuisce in alcun modo la parte che loro spetta, ma, anzi, l’amplifica e la moltiplica. Gli spazi sociali di Wikipedia e di Facebook, per esempio, costituiscono una sorta di sfida alle basi della teoria economica classica, secondo la quale l’uomo è una creatura egoista, continuamente tesa all’autonomia. L’energia e la comunicazione della Terza rivoluzioneindustriale fanno emergere una gamma del tutto diversa di pulsioni biologiche: il bisogno di socialità e la ricerca di condivisione.”
“È molto probabile che le due generazioni la cui socialità si è in larga misura formata nelle comunicazioni Internet dividano il mondo fra le persone e le istituzioni che si ispirano a un pensiero gerarchico, chiuso e proprietario, e quelle che manifestano un pensiero laterale, trasparente e aperto. Diventando adulti, questi giovani stanno provocando un cambiamento del modo di pensaredestinato ad alterare il processo politico del ventunesimo secolo.”