“La gente è costretta a vivere in luoghi dove non ha più il minimo controllo su quello che mangia e quello che si mette addosso, sullo spazio che occupa. Tutti sono in prestito tutto il tempo, devono comprare quello che gli serve e non gli basta mai, gli sembra di avere sempre bisogno di altro.”
“La vita di coloro che ce l’hanno fatta e i loro orpelli – le loro residenze, i loro yacht e i loro jet privati – ci vengono presentati come modelli che ci spingono a consumare, consumare e consumare. Ogni occasione è buona per convincerci che fareacquisti è un dovere civico, che saccheggiare la terra aiuta l’economia e che quindi è nel nostro interesse.”
“Il consumismo ha vinto laddove nessuna ideologia, credo o fede hanno potuto prevalere.”
“Nei Paesiricchi il consumo consiste in persone che spendono soldi che non hanno, per comprare beni che non vogliono, per impressionare persone che non ci amano.”
“Non necessariamente compra ciò che gli si dice. Non necessariamente fa quel che dovrebbe. Usa gli strumenti come strumenti, non come fini. Costruisce una sua realtà, adatta a sé, efficiente, concreta. Così facendo, il singolo diventa eversivo. Egli interrompe in qualche punto vitale le sinapsi del consumismo e dell’assenza di senso. Il suo comportamento è individuale, cioè mosso dalla responsabilità e dalla dignità del singolo essere, dall’orgoglio di non vedersi soggiacere alla massificazione, eppure ha effetti enormi sul sistema, il suo esempio è emblematico e vale più di mille teorie sociali o programmipolitici.”
“Le identità si definiscono proprio in funzione delle differenze: senza scambio, senza confronto, sarebbero asfittiche, buone soltanto per un museo etnografico. La società dei consumi per motivi strutturali tende invece a spianare queste differenze.”