“Il tennis è uno sport così maledettamente solitario. Soltanto i pugili possono capire la solitudine dei tennisti – anche se i pugili hanno i loro secondi e i manager. Perfino il suo avversario fornisce al pugile una sorta di compagnia, qualcuno a cui può avvinghiarsi e contro cui grugnire. Nel tennis sei faccia a faccia con il nemico, scambi colpi con lui, ma non lo tocchi mai, né parli a lui o a qualcun altro. Il regolamento vieta perfino che un tennista parli col proprio allenatore mentre è in campo.”
“La solitudine più soffocante è proprio quella di quando non sei da solo. Non c’è via di fuga perché ognuno diventa il carceriere dell’altro. In una gabbia di pudore che salva le apparenze.”
“La solitudine è ovunque. Dietro le porte chiuse delle case, nascosta dal suono dei televisori accesi. Nelle auto dal parabrezza bagnato che riflettono le luci confuse della città. Affogata nell’alcol sui banconi dei bar della sera. Nei vagoni dei treni che riportano a casasognidelusi, aspettative infrante e qualche sprazzo di felicità. Non importa quante siano le persone che vivono in quelle case, che sono sedute in quelle auto, che bevono dai quei bicchieri o che viaggiano su quei treni.”
“La solitudine è confortata dalla vicinanza e dal tocco della pelliccia con la pelliccia, della pelle con la pelle, o della pelle con la pelliccia.”
“Pensavo ma chissà dove va, da dove torna la gente, a Roma e in tutto il mondo, mentre non è a letto, abbracciata alla persona che ama: va a cercarne una, ecco dove va. Torna da quella ricerca. Il più delle volte sola.”
“Vorrei essere da sola... vorrei solo essere sola.”