Le cose assumono contorni indefiniti (tanto ci sarebbe da dire sulla tua poetica dell’indefinito spesso ridotta a uno stratagemma estetico) e quindi vibrano, come accade con le stelle, per te sempre “vaghe”, cioè belle perché distanti. In un attimo si potrebbe perderle, e in quello stesso attimo si comincia a desiderarle, a immaginarle, a progettare come raggiungerle, a sperare. Ogni cosa per te è contemporaneamente anche la sua possibileperdita.
“Non importa con quanto scrupolo seguirai le indicazioni: avrai sempre l'impressione di aver perso qualcosa, la sensazione sprofondata sotto la tua pelle di non aver vissuto tutto. C'è quel sentimento di caduta nel cuore, per essere andato troppo in fretta nei momenti in cui avresti dovuto fareattenzione. Be', abituati a quella sensazione. È così che un giorno sentirai tutta la tua vita. È solo questione di abitudine. Niente di tutto ciò ha importanza. Ci stiamo solo scaldando.”
“Forse perché il cuore è un girasole,e muore se una stella non ce l'ha,ma senza te scivola un'eclissidentro l'anima.”
“La solitudine fra noiquesto silenzio dentro meè l'inquietudine di viverela vita senza te.”
“Quando viviamo non pensiamo mai davvero ai morti. Pensiamo magari a quello che ci hanno lasciato, ai ricordi, alle belle parole. Non ci sfiora la profondità dell’abisso di non essere altro che nulla. Ma quando una persona cara, a noi vicina, ci lascia: come un padre, una madre, o la persona che amiamo, allora si apre una specie di tela.”
“Come sarebbe bello se quelli che amiamo ci lasciassero poche parole preziose dopo essersene andati. Tutto bene, siamo arrivati. Non pensate a me, qui è bellissimo.”