Le cose assumono contorni indefiniti (tanto ci sarebbe da dire sulla tua poetica dell’indefinito spesso ridotta a uno stratagemma estetico) e quindi vibrano, come accade con le stelle, per te sempre “vaghe”, cioè belle perché distanti. In un attimo si potrebbe perderle, e in quello stesso attimo si comincia a desiderarle, a immaginarle, a progettare come raggiungerle, a sperare. Ogni cosa per te è contemporaneamente anche la sua possibileperdita.

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Tratto dal Book L'arte di essere fragili: come Leopardi può salvarti la vita

Alessandro D'Avenia

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