“Ogni volta che dico che questo in fondo è un carcerecomodo, che non è più il carcere di una volta eccetera, gli astanti mi guardano dubbiosamente; poi qualcuno si avvicina e dice piano: «La galera è galera», «Sempre galera è». Non dimenticarlo: le tue finestre hanno le grate, le tue porte sono di ferro e fanno un fragore di ferro; di notte, a ogni ora, passa con passo greve un ceffo di guardia, accende la luce e guarda dentro; non dimenticarti che tutti urlano; (...) che sei prigioniero.”

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Adriano Sofri
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Nato 1 agosto 1942

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