“I' non so quel ch'io sono, ma so ben quel ch'io fui.”
“Fortuna è ordinata, disordinato è l'uomo.”
“Non è giusto colui ch'ogni cosa perdona.”
“Or queste son tre virtù cardinale, la gola e 'l culo e 'l dado, ch'io t'ho detto.”
“E si perdona per certo ogni offesa, ma sempre pur nella memoria resta, e così l'uno all'altro contrappesa.”
“In principio era il Verbo appresso a Dio,ed era Iddio il Verbo e 'l Verbo Lui:questo era nel principio, al parer mio,e nulla si può far sanza Costui.Però, giusto Signor benigno e pio,mandami solo un degli angel tui,che m'accompagni e rechimi a memoriauna famosa, antica e degna storia.”
“S'io meritai di te, mio sacro Apollo,quel dì ch'io venni al tuo famoso temploe piansi tanto del suo extremo crollo,acciò che a' tuoi suggetti anco sia exemplo,io son soletto a piè d'un erto collo,aiuta il suon che per piacerti temploa cantar versi del tuo amato Laurose ti ricorda più de' be' crin' d'auro.”
“Le galee per Quaracchidieron le vele al vento,giunsono a salvamentoche n'era capitanonon so chi da Spaccianoe due padron' con elloda Pinti e di Mugello.Riconsegnò le ballelo scrivan da Capalle,ch'era questo l'effetto.”
“Chi ama assai, poco favella.”
“Rispose allor Morgante:a dirtel tosto, io non credo più al neroch’all’azzurro, ma nel cappone,o lesso, o vuogli arrosto; e credo alcunavolta anche nel burro, nella cervogia e,quando io n’ho, nel mosto, masopra tutto nel buon vino ho fede,e credo che sia salvo chi gli crede.”