“Nata quando su la mia poveracasa passava come uccel profugola speranza.”
“E innanzi a la bella sua frontepiù ancora che al soleridon le nubi sopra le tombe antiche.”
“Là in fondo sono i miei colli,con la serenavista,con le memorie pie.”
“Io sacerdote de l'augusto vero, Vate de l'avvenire.”
“Lidia su 'l placidofiume, e il tenero amore,al sole occiduo naviga.”
“Or chi pria leverà d'Italia il gridoSpezzando il vario, infame, antico freno?Di martiri e d'eroi famoso nido,Voi Modena e Bologna.Oh al dì serenoDi libertà cresciute, anime altereTra i ceppi sanguinanti e gli egri esigliE gli orrendi martòri in prigion nere,Voi ne' tedeschi e ne' papali artigliChi più mai renderà, poi che un volereRaccoglie alfin de la gran madre i figli?”