“Il solechino sul grembo della montagnacon tensionegrifagnasembrava un occhio stupefatto d'arancione.”
“E tu lascia ch’io guardi questi occhiche Dio ti ha dati,così densi di cieloprofondi come secoli di luceinabissati al di làdelle vette.”
“Ti do me stessa,le mie notti insonni,i lunghi sorsidi cielo e stelle – bevutisulle montagne,la brezza dei maripercorsiverso albe remote.”
“Ma per me la terraè soltanto la zolla che calpestoe l’altrache calpesti tu:il restoè ariain cui − zattere sciolte − navighiamoa incontrarci.”
“Il silenzio che dondola a ondatecome acqua un po’ scura, senza schiuma,e l’anima che vibra allo sciacquiocome un mollusco gelatinosoche abbia dischiuso la conchigliaalla carezza del mare.”
“No: sono sola. Sola mi rannicchiosopra il mio magro corpo. Non m’accorgoche, invece di una fronte indolenzita,io sto baciando come una dementela pelle tesa delle mie ginocchia.”
“Accanto a me tu seiuna freschezza riposante d’erbain cui vorrei affondareperdutamente.”
“Ho le braccia dolenti e illanguiditeper un’insulsa brama di avvinghiarequalche cosa di vivo, che io sentapiù piccolo di me.”
“Se io capissiquel che vuole direnon vederti piùcredo che la mia vitaqui finirebbe.”
“Desiderio di coseleggerenel cuore che pesacome pietradentro una barca.”