“Nei momenti di tranquillità loro possono immaginare di avere un sacco di tempo a disposizione, di non dovere soccombere all’istinto, quell’istinto così umano e comprensibile, lanciarsi l’uno contro l’altra e l’uno dentro l’altra, trincerarsi, scavarsi a vicenda, sollevarsi e abbassarsi e ansimare così, come fanno ogni giorno, da anni ormai, dieci, in una frenesia disperata, costretti a sfruttare fino all’ultimo i pochi momenti di vicinanza, quando ogni cellula del corpo è come una bocca spalancata che bacia, succhia, lecca, morde.”