“Chiunque distribuisce con leggerezza una foto privata magari di un amico, di una fidanzata o di una ex senza chiedere il suo consenso commette un reato.”
“Il 28 per cento delle donne incolpa il Blackberry e l'iPhone di distrarre gli uomini dai doveri-piaceri coniugali. La storica scusa del mal di testa viene sostituita da motivazioni più tecniche: loro, sdraiati sul letto con l'apparecchietto infernale stretto tra le mani, biascicano uno: Scusa devo superare il prossimo livello del gioco della talpa e poi sono da te. E quale donna ama, nella scala delle priorità, essere alle spalle di una talpa?”
“Appoggia il BlackBerry sulla scrivania dietro di sé, mi prende tra le braccia e mi bacia con passione. Quando mi lascia andare, sono senza fiato. Ha lo sguardo torbido, pieno di desiderio.”
“Prendevo in giro i miei amici che avevano il BlackBerry.”
“Il mio diario di viaggio.”
“Nelle nostre società ipertecnologiche i bambini in grado di giocare a un videogioco sono più numerosi di quelli capaci di nuotare o di andare in bicicletta. Molti sanno usare uno smartphone ma non sanno allacciarsi le scarpe. Un bambino ha bisogno di ripercorrere nella sua crescita tutte le fasi evolutive, dall’uomo di Neanderthal fino all’Homo sapiens. Non può partire dalla postmodernità! Non può perdere il contatto con la natura, con la manualità e la fisicità del mondo in cui vive.”
“Non mi piace ciò che sono diventato quando il mio iPhone è a portata di mano.”
“Odio l'iPhone.”
“Così come l'iPhone di oggi è migliore rispetto a quello di ieri, anche gli strumenti per l'animazione sono migliorati nel tempo.”
“Usavamo strumenti specifici come la macchina fotografica con il rullino, la sveglia, le cartine geografiche, l’enciclopedia, il walkman, e ascoltavamo le previsioni del tempo: tutte funzioni che oggi svolgiamo tranquillamente con un solo oggetto, lo smartphone.”
“La rete non è uno strumento, ma un ‘ambiente’ nel quale noi viviamo. I ‘dispositivi’, cioè gli oggetti che abbiamo sotto mano e che ci permettono di essere sempre connessi, tendono ad alleggerirsi, a perdereconsistenza per diventare trasparenti rispetto alla dimensione digitale della vita. Sono porte aperte che raramente vengono chiuse. Chi spegne ormai un iPhone? Lo si ricarica, lo si ‘silenzia’, ma raramente lo si spegne. C’è chi neanche sa come si spegne. E se abbiamo uno smartphone acceso in tasca siamo sempre dentro la rete. Di conseguenza aumenta il numero degli studi su come la rete sta cambiando la nostra vita quotidiana e, in generale, il nostro rapporto con il mondo e le persone che ci stanno accanto. Ma, se la rete cambia il nostro modo di vivere e di pensare, non cambierà anche il modo di pensare e vivere la fede?”
“Noi non vi chiediamo di regalare iPhone, voi non chiedete a noi di regalare la nostra musica.”
“Oggi si può leggere il Vangelo anche con tanti strumenti tecnologici. Si può portare con sé la Bibbia intera in un telefonino, in un tablet. L’importante è leggere la Parola di Dio, con tutti i mezzi, ma leggere la Parola di Dio: è Gesù che ci parli lì!”