“Tale era l'infelice condizione degli imperatori romani, che, qualunque fosse il loro comportamento, il loro destino era comunemente lo stesso. Una vita di piacere o di virtù, di gravità o di mitezza, di pigrizia o di gloria, portavano comunque ad una tomba precoce, e quasi ogni regno si è chiuso con la stessa disgustosa ripetizione di tradimenti e omicidi.”