“- Inginocchiati!- Non mi inchinerò mai a te!”
“La coscienza limpida forma la contentezza e la felicità dell’uomo; ma lo stomaco pieno ci riesce allo stesso modo, con più facilità e a più buon mercato. Uno si sente così disposto al perdono e così generoso dopo un pasto sostanzioso e ben digerito — pieno di tanta nobiltà e di tanto cuore! È stranissimo questo dominio del nostro intelletto da parte degli organi della digestione. Noi non possiamo lavorare, non possiamo pensare, se il nostro stomaco non vuole. È lui che ci detta le passioni e le commozioni. Dopo le uova e il prosciutto, ci dice: — Lavorate! — Dopo la bistecca e la birra, ci dice: — Dormite! — Dopo una tazza di tè (due cucchiaini per ogni tazza, e non lasciarlo stare più di tre minuti), dice al cervello: — Ora lévati e mostra la tua forza. Dopo le ciambelle calde, dice: — Sii ottuso e senza anima, come una bestia dei campi... un animale senza cervello, con gli sguardi intontiti, senza un raggio di fantasia, di speranza, di paura, di amore o di vita. E dopo l’acquavite, tracannata in sufficiente quantità, dice: — Ora su, matto, sogghigna e barcolla, in modo che i tuoi simili possano ridere... Farnetica e barbuglia in suoni insensati, e mostra che miserabileimbecille sia quel poveroessere il cui spirito e la cui volontà sono annegati, come micini l’uno accanto all’altro, in un paio di centimetri d’alcool. — Noi siamo gl’infelici schiavi del nostro stomaco. Lasciate andare la moralità e la giustizia, amici miei: vigilate accuratamente il vostro stomaco, e alimentatelo con giudizio.”
“Il matrimonio è un porto sicuro. Ama, onora, obbedisci.”
“L'obbedienza dei tedeschi è demenziale, anzi delinquenziale.”
“Non c’è libertà se siete imprigionati da muri di disciplina.”
“L'ordinare è opra signorile, l'oprare è atto servile.”
“Non mi sazio di servire.”
“L'abuso e la disubbidienza alla legge, non può essere impedita da nessuna legge.”
“Se l'obbedienza è dignità, fortezza,la libertà una forma di disciplina,assomiglia all'ingenuità la saggezza.”
“I comandanti non si sbagliano mai e non commettono errori. Comandare significa il diritto che ha il superiore gerarchico di dare un ordine. Non vi sono ordini buoni e ordinicattivi, ordini giusti e ordiniingiusti. L’ordine è sempre lo stesso. È il diritto assoluto all’altrui ubbidienza.”
“Non dare mai un ordine che non può essere obbedito.”
“Non si debbe mai lasciare seguire uno disordine per fuggire una guerra, perché non la si fugge, ma si differisce a tuo disavvantaggio.”
“Non mi basta decidere per me, voglio farlo anche per te. Voglio che tu sia libero di ubbidirmi.”
“Sii pacifico, sii cortese, obbedisci alla legge, rispetta tutti; ma se qualcuno ti mette le mani addosso, mandalo al cimitero.”
“Dal cattolicesimo ufficiale non traspare la leggerezzaresponsabile della libertà, ma il peso de-responsabilizzante dell’obbedienza supina.”