“Siamo programmati per prestare automaticamente attenzione agli «stimoli che superano il livello normale», vuoi per ragioni di sicurezza, di nutrimento o di sesso, un po’ come un gatto che non può trattenersi dal dare la caccia a un finto topo che tiriamo con una corda. Nel mondoodierno, le pubblicità che fanno leva su queste inclinazioni innate catturano dal basso la nostra attenzione inconscia: basta legare il sesso o il prestigio a un certo prodotto per attivare questi stessi circuiti e spingerci a comprarlo, e ciò avviene per motivi di cui non siamo neppure consapevoli.”