“Lo scopo dell'arte oratoria presa di per sé non è la verità ma la persuasione.”
“Le parole grosse, trite come sono, non si addicono molto a esprimere le cose straordinarie; vi si riesce meglio sublimando quelle piccole, portandole al culmine del loro significato.”
“Tutti gli amanti davvero grandi sono eloquenti, e la seduzione verbale è la via più sicura per la seduzione affettiva.”
“Quel che manca loro in profondità, gli oratori lo compensano in lunghezza.”
“L'eloquenza è un dono per chi la possiede e una tortura per chi la subisce.”
“Parlare bene ed eloquentemente è una gran bella arte, ma è parimenti grande quella di conoscere il momento giusto in cui smettere.”
“Un’arte fondata sul fare domande piuttosto che sul proporre affermazioni; domande strutturate in successione per far evolvere le risposte dell’interlocutore nella direzione desiderata dal persuasore.”
“Chi sa di essere profondo, si sforza di esser chiaro. Chi vorrebbe sembrare profondo alla moltitudine, si sforza di esser oscuro. Infatti la folla ritiene profondo tutto quel di cui non riesce a vedere il fondo: è tanto timorosa e scende tanto mal volentieri nell'acqua!”
“L'architettura è una specie di oratoria della potenza per mezzo delle forma.”
“In una causa facile tutti possono essereeloquenti.”
“Quando una persona dice 'teoricamente', in realtà intende dire 'no'.”
“La vera ed autentica eloquenza non è ampollosa né gonfia, nasce invece dalla semplicità.”
“Talora non è meno eloquente il tacere del parlare.”
“Uno può parlare bene ed è giusto elogiarlo per questo, ma non bisogna prendere per oro colato tutto quello che dice: si può essere bendisposti e benevoli verso di lui per quel che riguarda lo stile e la pronuncia, ma quanto alla veridicità e all’utilità dei contenuti del suo discorso occorre esserecriticiattenti e severi, evitando di rendersi odiosi ma anche di essere danneggiati dalle sue parole, dato che inconsapevolmente, per simpatia o fiducia verso chi parla, siamo portati a far nostri molti ragionamenti falsi e cattivi.”
“Nel caso di una discussione filosofica occorre mettere da parte la reputazione dell’oratore e badare alla sostanza di ciò ch’egli dice. Come in guerra, infatti, anche in un dibattito ci sono molte cose superflue, da cui non ci si deve lasciare influenzare: l’in-tonazione della voce, lo sguardo accigliato, la canizie, l’autoelogio. Ma bisogna guardarsi soprattutto dagli applausi, dalle esclamazioni e dai sobbalzi del pubblico, che possono influenzare specialmente i giovani e i profani disorientandoli e trascinandoli via come fuscelli nella corrente di un fiume.”